
DIARIO DI UNA TRANS
UN ANNO DOPO
Vi scrivo dalla mia casa di campagna, dove sono cresciuta con i miei cugini, le mie sorelle, i miei nonni ed i miei genitori, davanti ad un balcone spalancato su un cielo rosa che si frastaglia tra i profili delle montagne che sono sempre le stesse, almeno loro. ? bello sapere che certe cose non cambiano mai.
Sono passati dodici mesi da quando ho iniziato il mio percorso da trans: ? stato un anno molto intenso, complesso, fatto di alti altissimi e bassi bassissimi, di emozioni forti, di felicit? immensa e di tristezza disumana.
Sono pi? di 3 mesi che non scrivo sul blog, non ne avevo voglia, ho vissuto un periodo particolarmente difficile durante il quale ? come direbbe Baricco ? ho preso commiato da me stessa, e mi sono rinchiusa in una bolla dove non mi interessava vedere o sentire niente. Mi sono presa del tempo, del tempo per pensare, per stare da sola, per soffrire, perch? no, perch? ho questa mia strana forma di elaborazione del dolore in cui devo vivermelo fino in fondo prima d lasciarmelo alle spalle e andare avanti. ? come se 30 anni mi fossero caduti addosso tutti d?un colpo, mi sono sentita all?improvviso pi? vecchia e pi? stanca. Ho perso il lavoro, ho perso l?uomo che amavo, e mi sono sentita per la prima volta veramente smarrita. Mi sembra di avere mille strade avanti e non sapere quale prendere, perch? non c?? un motivo per imboccare l?una piuttosto che l?altra, e magari aspetti che qualcuno venga, ti prenda per mano e ti riporti sulla direzione giusta, come un bambino che ha perso i genitori nel supermercato.
Sicuramente diventare trans influisce molto sul nostro modo di essere e di percepire il mondo: cambia la sensibilit?, e cambiando la sensibilit? in un certo senso cambiano proprio i pensieri, le cose su cui ci focalizziamo, il modo in cui operiamo, la concentrazione, le voglie, le aspirazioni, le reazioni a ci? che ci succede. Pu? essere difficile, tante volte mi sono ritrovata a scoppiare in pianti isterici che mi sfinivano e mi prosciugavano dalla tristezza, ma come dice il mio endocrinologo l?ormone in s? non porta alla depressione, ma sicuramente influisce sul nostro umore e sta a noi capire come reagire e come gestire la situazione. Negli ultimi due mesi mi sono trovata a sospendere la terapia ormonale perch? mi sono finalmente operata al seno, e devo dire che gli ormoni mi sono mancati: mi mancava il modo in cui mi facevano sentire, il modo in cui mi facevano vedere, gli effetti ? anche quelli minimi ? che avevano su di me e che magari sono sfumature talmente tanto sottili che gli altri a malapena notano, ma che per chi le vive da dentro sono differenze sostanziali. Ho sentito in questi mesi com’? cambiata di nuovo la mia voce, la mia pelle, i miei capelli, i miei odori, il sudore, i peli, le unghie, il tono muscolare, la libido. Mi sono sentita pi? energica senza ormoni, lo ammetto, avevo pi? voglia di fare, di uscire, di ridere, di bere, di fare sesso, di fare tardi. Ma al tempo stesso mi mancava il mio io femminile, quello mitigato dall?anti-testosterone ed esaltato dagli estrogeni, e ora che li ho ricominciati da una decina di giorni sento di essermi riappropriata della mia vita, sono di nuovo io, quella che ho sempre voluto essere.
? tornata l?insonnia e tutti quegli effetti che vi avevo descritto nei miei diari sul primo e terzo mese di terapia ormonale. Ho fatto il seno, ma stranamente non mi sento pi? donna di prima, non mi sento diversa, mi sembra di averlo sempre avuto; testimonianza del fatto che non ? ci? che sei fuori a renderti femmina, perch? femmina lo nasci, lo sei nella testa, nell?anima. Eppure trovo irrimediabilmente romantico il pensiero che il prossimo uomo con cui star? sar? il primo a toccare i miei seni, a stringerli, a baciarli e succhiarli dolcemente come un bambino. Questo ? un tipo di femminilit? quasi materna che fin?ora mi ? stata negata, una tenerezza nuova e sconosciuta.
In questi mesi ho anche pensato seriamente di lasciar perdere il blog, ma quando ho riaperto il computer e ho visto tutte le centinaia di visite, di messaggi, di lettori che ? nonostante mi fossi eclissata ? continuavano a cercarmi, a scrivermi, a farmi domande, a supportarmi, ho capito che se sono ancora qui a scrivere non ? per me, ma per voi, perch? ve lo devo. Ultimamente molte persone che conosco e a cui voglio bene e di cui ho stima mi hanno detto per la prima volta quanto ammirino il mio coraggio, sia nell’intraprendere questo percorso che a raccontarlo al mondo. ? buffo, perch? io non mi sento affatto coraggiosa, per me ? una cosa naturale, mi viene spontaneo, dal cuore, e penso che aprirmi a voi e a chi verr? dopo di me sia un modo per indicare la via, di invitare a riflettere, magari di insegnare qualcosa di buono, sicuramente cercare di un mandare un messaggio positivo, perch? io durante la mia giovinezza non ho mai avuto un modello di riferimento, qualcuno da seguire, qualcuno che mi dicesse cosa significava diventare trans, cosa comportasse, quali fossero i rischi e quali le gioie, come si cambiava. Quello che scrivo in questo blog ? quello che probabilmente avrei voluto leggere a 16 anni, perch? tornando indietro comincerei il mio percorso molto prima, e a volte non vi nego che penso a quanto tempo ho sprecato e quanta felicit? mi sono negata a vivere una vita che non era la mia. Mi piace pensare che le nuove generazioni siano pi? fortunate perch? avranno la strada spianata, mentre in Italia purtroppo fino a un paio di anni fa di trans non ne parlava nessuno, e quando lo facevano se ne parlava sempre in maniera critica, negativa, legando il tab? della trans alla prostituzione, agli eccessi, alla trasgressione ai fenomeni da baracconi, a figure mitologiche col corpo da donna e il sesso da uomo che frequentavano i marciapiedi e i club di pervertiti. In un certo senso ? ancora cos?, la figura della trans ? stata sdoganata e per un periodo ? andata ?di moda? (in tutti sensi, basta pensare alle famose modelle transessuali come Andreja Pejic, Carmen Carrera o Lea T), ma in un certo senso si fa ancora fatica a parlarne apertamente, in maniera pulita e onesta, anche chi va con le trans, le frequenta, le ama, tende sempre a tenerlo nascosto, come se fossero un segreto da mantenere o qualcosa di cui vergognarsi. La verit? ? che tutti vanno a trans ma nessuno lo dice, e la cosa pi? triste ? che a farne le spese siamo noi costrette a vivere nell’ombra, quando se tutti ammettessero che lo fanno sarebbe una cosa “normale” e socialmente accettata. Invece lo fanno passare come un vizietto, una cosa da tenere nascosta, quando poi come ho gi? detto lo fanno tutti, si vive nascosti in questa omert? in cui le cose si fanno ma non si vuole che si sappiano, quando io nella mia vita non mi sono mai vergognata di nulla e non vedo perch? dovrei cominciare ora a fare le cose di nascosto. Io sono a posto con me stessa, con la mia coscienza, con la mia vita.
Mi sono consultata con l?avvocato per avviare le procedure per il cambio di documenti; tanti, tantissimi altri soldi che andranno via (ne avevamo parlato qui), ma sento sia ormai una cosa necessaria. Sto gi? iniziando a pensare all’intervento finale, e sono stata testimone di tante trans che hanno gi? compiuto questo passo e mi stanno rincuorando con le loro meravigliose storie. L?altro giorno un ragazzo mi ha chiesto: ?Ma non hai paura??. Non me lo sono mai posta questo dubbio, ma se mi fermo a pensare mi rendo conto che s?, certo che ho paura. Questo viaggio, questo percorso, questa trasformazione, ? un?incognita, ? un salto nel vuoto, un terno al lotto come lo definisco io. Non sai come cambierai, non sai come diventerai, non sai se ce la farai o se te ne pentirai o se qualcosa pu? andare storto Ma sono anche convinta che se hai paura, nella vita non farai mai nulla.
Anna Maria Ortense una volta ha detto: ?Oggi si d? alla parola diverso una dimensione fisica o psichica limitata alla sfera affettiva, personale. I veri diversi, per mia esperienza, sono altri, e sono di sempre: sono i cercatori d?identit?, propria e collettiva, e nazionale, e d?anima. Coloro che videro il cielo, che mai lo dimenticarono, che parlarono al disopra dell?emozione, dove l?anima ? calma. Che non credono, o credono poco, ai partiti, le classi, i confini, le barriere, le fazioni, le armi, le guerre. Che nel denaro non hanno posto alcuna parte dell?anima, e quindi sono incomparabili. Quelli che vedono il dolore, l?abuso; vedono la bont? o l?iniquit?, dovunque siano, e sentono come dovere il parlarne. I cercatori di silenzio, di spazio, di notte, che ? intorno al mondo, di luce che ? intorno al cuore.?
Ecco, ? proprio cos?. Ed io quella luce che c’? intorno al cuore, finalmente, comincio a vederla…
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Mari
11 Aprile 2017 a 12:14ti voglio bene
Cinzia
11 Aprile 2017 a 17:49Mi piace moltissimo come scrivi…
Anonimo
12 Aprile 2017 a 10:03Grazie.
Unknown
27 Aprile 2017 a 19:51Tutte noi abbiamo passato periodo buio. A me per ora l'avvocato mi ? costato "solo" 2000?. di cui 545 di bolli e direi che ? stata onesta. Sei una grande donna,sii forte. Ti abbraccio. Isabella
Unknown
27 Aprile 2017 a 19:51Tutte noi abbiamo passato periodo buio. A me per ora l'avvocato mi ? costato "solo" 2000?. di cui 545 di bolli e direi che ? stata onesta. Sei una grande donna,sii forte. Ti abbraccio. Isabella
gioia
18 Maggio 2017 a 09:40sei bravissima!
Enrica Scielzo
18 Maggio 2017 a 14:57Grazie mille Gioia! Sei dolcissima!
Anonimo
4 Luglio 2017 a 17:13Esiste un mondo l? fuori, pieno di fiori e di bambini che ridono rincorrendo le farfalle appena nate. Esiste un mondo l? fuori, pieno di tenerezza e di bont?. Non ci sono lacrime, non esiste la tristezza. Esiste un mondo l? fuori pieno di forza d'animo e di coraggio incommensurabile…Se riuscirai mai ad indicarmi la strada ? permettermi di entrare, te ne sar? eternamente debitore!!!…Un bacio.
Anonimo
17 Settembre 2017 a 19:37Sto piangendo dopo aver letto il "Tuo Racconto" rivedendo tutta la Mia Vita… Grazie di Esistere.Un bacio immenso con la speranza un giorno o l'altro di incontrarti. Io vivo a Roma, giusygiusytg17@libero.it
Enrica Scielzo
17 Settembre 2017 a 22:15Grazie a te per aver trovato il tempo di leggermi e di scrivermi… ti mando un bacio grande!
Anonimo
22 Maggio 2018 a 00:41Grazie per la tua testimonianza, grazie per il tuo modo di scrivere cos? bello e delicato, grazie perch? attraverso le tue parole mi stai facendo capire che ? inutile rimandare il mio percorso.Non so se diventer? donna un giorno,ho mille paure.Pura di buttare all'aria tutti i sacrifici di studi e lavorativi che i miei genitori mi hanno regalato con sacrificio, paura di dar loro una vecchiaia fatta di dolori e preoccupazioni, paura di essere per la societ? non pi? un punto di riferimento, ma un fenomeno da baraccone.Io per primo fino a non molto tempo fa avevo molti pregiudizi sui Trans, ma poi pian piano sono andato alla ricerca dei contenuti e dei racconti di persone normali, di persone che vivono la vita sentendosi semplicemente donne e non oggetti sessuali.Purtroppo questo ? lo stereotipo mediatico che abbiamo acquisito un p? tutti qui in italia, e che finalmente sento che pian piano sta cambiando (speriamo continui cosi).Ti abbraccio con affetto e non smettere di scrivere questo blog, perch? ? grazie a te e a queste piccole gocce nel mare che si pu? costruire un futuro pi? sereno per tutte quelle come te, come me.
Enrica Scielzo
22 Maggio 2018 a 14:03Grazie a voi che mi leggete perch? altrimenti non sarei qui, e soprattutto grazie a te per le tue toccanti parole… ? una fase che abbiamo attraversato tutti credo, io stessa quando mi dicevano "Diventa trans" rispondevo "GIAMMAI!" proprio perch? avevo paura di diventare quello stereotipo trans che – ancora oggi – mi da parecchio da pensare…eppure se ho aperto questo blog e questo diario ? proprio per dimostrare che trans ? molto, molto altro…In bocca al lupo per il tuo viaggio! Sono con te! ?
rossanagabrielli
27 Novembre 2018 a 15:41Hai proprio ragione quando dici che donne lo siamo dentro, a volte penso che i vestiti servano solo ad illuderci che lo siamo anche fuori….. un bacio
Carmelo
15 Luglio 2019 a 21:52Ciao io mi Carmelo voi essere tuo amico se voi io nn mi faccio problemi ok
Anonimo
5 Gennaio 2020 a 17:12L'importante ? comportarsi bene. Personalmente penso che ognuno pu? fare quello che vuole, non ho mai avuto pregiudizi. Ho conosciuto uomini diventati donne di grande cuore e intelligenza oppure, come nell'ambiente dove ho lavorato (in ospedale), uomini diventati donne ma non signore (con la vera "stronzaggine" da donna). Le etichette (se cos? si chiamano) non contano, conta la persona che sei.