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PINKTERVIEW: INTERVISTA A EVA PRESUTTI

23 Gennaio 2021
intervista eva presutti

INTERVISTA A EVA PRESUTTI

Sulla porta del suo studio campeggia la scritta “Che l’amore sia tutto è tutto ciò che sappiamo sull’amore”, celebre citazione di Emily Dickinson. Ed Eva Presutti l’amore lo conosce bene, tanto da averne fatto il suo lavoro ed il suo stile di vita, diventando una delle organizzatrici di matrimoni più famose d’Italia. La sua vita trascorre tra scenari da sogno, fiori meravigliosi e abiti da perdere la testa, ma sul lavoro è super attenta, precisa e attenta anche al più minuscolo dettaglio.

Bella, dinamica ed intraprendente, ho voluta intervistarla per saperne di più su di lei e sulla sua professione.

Chi è Eva Presutti e come è nato il suo lavoro di wedding planner?

Come tutte le storie d’amore più belle la storia d’amore con il mio lavoro è iniziata per caso a 18 anni. Durante gli studi all’università facevo come molti studenti diversi alcuni lavoretti e in più di un’occasione mi è capitato di fare l’hostess. Ad un meeting per un evento aziendale incontrai una wedding planner che, vedendo come lavoravo, mi chiese di affiancarla per alcuni matrimoni. Inizialmente non sapevo nemmeno bene cosa fosse il wedding planning, e ho iniziato così il mio percorso, sperimentando sul campo la mia creatività, contattando fornitori, ascoltando coppie di sposi e facendo tanta gavetta. È solo dopo quattro anni che ho aperto la mia attività in proprio.

Qual è la cosa più difficile da organizzare in un matrimonio, e perché?

La cosa più difficile, ma anche la più appassionante di questo lavoro è quella di entrare nel cuore, nella mente, negli occhi degli sposi, cioè entrare nella vita di persone che fino a poco prima erano sconosciute e capire i loro desideri, i loro sogni prima ancora che loro stessi li possano sognare. Normalmente gli sposi non hanno una precisa idea di ciò che vogliono dal loro matrimonio, vogliono emozionarsi e vivere il giorno più importante della loro vita e la cosa più bella è quando non solo capto il loro sogno, ma che insieme trasformiamo la realtà fino a renderla molto, ma molto più bella del loro sogno.

Qual è la cosa che ogni sposa dovrebbe tenere a mente per la riuscita di un buon matrimonio?

La fiducia, perché dal momento che ci si affida a dei professionisti non c’è cosa migliore che lasciarli lavorare e lavorare tutti insieme! Ovviamente l’intero team è a disposizione degli sposi e quindi lavoriamo tutti per un unico obiettivo: la loro gioia. E non c’è cosa più bella e gratificante, capace di motivarci e spingerci a dare il nostro massimo, che vedere dall’altra parte degli sposi che si fidano e affidano a noi, lavorando tutti mano nella mano per uno scopo comune.

Eva Presutti by Marco Fabbri
Artwork Marco Fabbri x The Lookmaker

Anni fa hai organizzato un flash mob a favore dei matrimoni omosessuali. Come è nata questa idea, e cosa ricordi di questa esperienza?

Sono stata sempre molto vicina al mondo LGBT: ho moltissimi amici che mi raccontavano la loro sofferenza nel voler coronare il loro sogno d’amore mentre non potevano farlo a tutti gli effetti. Per dare loro un messaggio di sostegno dunque ho organizzato quel flash mob: non sopporto le ingiustizie, di qualunque tipo esse siano, e per me limitare la libertà dell’amore è un’ingiustizia allucinante e immotivata.

Nel film “The Wedding Planner – Prima o poi mi sposo”, Jennifer Lopez dice che il suo momento preferito di un matrimonio è quando lo sposo guarda la sposa entrare. Qual è il tuo?

Sicuramente l’entrata della sposa è il momento più bello del matrimonio. Per me è proprio la percorrenza della navata stessa, lo sguardo degli sposi, il percorso simbolico che la sposa fa dalla sua vita da ragazza nubile all’arrivo dal suo sposo, questo è il matrimonio. Amo quando il corteo è contornato da tutti i cari della sposa: passo dopo passo la sposa ripercorre la sua vita, contornata da tutti i suoi affetti e sorretta dal papà o dalla persona che per lei è stata una guida nella vita… insomma, è un momento molto emozionante, in cui tutte le persone che ti hanno accompagnato nella vita da nubile ti sono accanto nella tua trasformazione in moglie.

Raccontaci qualche storia divertente o curiosa che ha segnato la tua carriera lavorativa!

Ricordo una volta una sposa che voleva che nel suo matrimonio tutto sembrasse una favola in un giardino incantato. Immaginate lei, appassionata di fiabe, romanticismo, unicorni e fenicotteri…. ebbene, quando eravamo a pochi giorni dal suo matrimonio, per ridere le dissi “Guarda penso che non avremmo potuto creare una favola migliore, abbiamo di tutto, mancano solo i fenicotteri” e lei per tutta risposta ha ribattuto “Ah sì, è vero, li voglio!”. Ci siamo trovati quindi in pochi giorni ad organizzare anche questo, accertandoci – e lo dico da animalista convinta – di far muovere gli animali con il minor stress possibile e nelle migliori condizioni, e creando per loro una piccola oasi transennata completa di ogni cosa: lo stagno, i gamberetti, la vegetazione. È stato bellissimo alla fine vederla completamente soddisfatta della sua fiaba ambientata in un giardino incantato!

Il Covid ha dato un brutto colpo d’arresto al settore dei matrimoni. Come hai dovuto adeguarti a questa nuova situazione e come ti aspetti questo 2021?

Il 2020 è stato un anno molto difficile per tutti. Partendo dal presupposto che fossimo di fronte a un destino comune, ho lavorato per i miei sposi, per rasserenarli, cercare di motivarli, non fargli perdere la speranza. È stato molto duro, ma nonostante tutto ho fiducia che presto si torni alla normalità. Abbiamo avuto la fortuna comunque di riuscire a fare dei matrimoni bellissimi (ma sempre rispettando le indicazioni per garantire la salute di tutti).

E poi il 2 giugno scorso – una data scelta per ciò che rappresenta – ho personalmente organizzato, con il mio team, un flash mob per regalare un po’ di speranza, colore e positività a tutti i promessi sposi che hanno dovuto rimandare le nozze. L’abbiamo realizzato in una location che solitamente ospita matrimoni, con un panorama mozzafiato, un modo per abbracciare tutta la città e metaforicamente tutta Italia. Ad un certo punto più di cinquemila palloncini, che simbolicamente rappresentavano i sogni fermi di tutti i futuri sposi d’Italia, sono stati lanciati in aria a significare che presto si sarebbero avverati. Sui palloncini campeggiava la scritta “Never stop dreaming – L’amore non si può fermare”. Contemporaneamente altri palloncini sono stati recapitati a casa delle mie coppie di sposi e donati a chi passeggiava nella più importanti piazze di Roma, proprio per rendere il messaggio di positività e speranza il più possibile condiviso.

enrica