• English

PUTAIN DE PALACES: REVIEW

7 Marzo 2022
Putain de Palaces Notino

PUTAIN DES PALACES: REVIEW

“Señora en la calle, puta en la cama”. Ovvero: signora per strada, puttana nel letto. Ecco, non saprei descrivere meglio questo profumo se non con questo refrán spagnolo.

Putain de Palaces di Etat Libre d’Orange rappresenta la dualità che spesso ricorre in molte persone. Una facciata pudica e un’anima lasciva, sensuale, erotica. Se da un lato, infatti, troviamo un’apertura estremamente delicata – quasi fanciullesca – con una spiccata nota di iris che rimanda al borotalco e alla cipria della nonna, dall’altra le note animali nascondono l’istinto sessuale che può celare dietro un viso d’angelo.

Putain de Palaces review - Notino
Putain de Palaces - Notino

LA FRAGRANZA

Putain de palaces. Ad alcuni questo potrà scandalizzare. Io personalmente lo adoro, tanto da averne fatto un blind buy (un acquisto al buio) senza leggerne piramide olfattiva o recensioni.

Mi immaginavo un profumo sensuale, erotico, una di quelle fragranze facilone e ammiccanti che potremmo trovare in vendita da Victoria’s Secret. In questo senso, devo dire che il nome è leggermente forviante, perché appena lo annusate questa fragranza è esattamente l’opposto di quanto ci si potrebbe aspettare (o almeno, di quello che mi aspettavo io).

Un’apertura fresca, leggermente pungente, col mandarino che si disperde subito per dare aria a una grande nuvola di cipria. Fresca come la superficie di uno specchio che rimanda la nostra immagine: Putain de Palaces incarna quel lato innocente da lolita che fa impazzire gli uomini, con il cuore di rosa e le note di fondo lo rendono sensuale e voluttuoso in maniera discreta. Non è un profumo tronfio o impertinente, ma una di quelle fragranze persistenti ma delicate, di quelle che con il passare delle ore diventa più morbido e tenue – quasi un invito ad avvicinarsi ancora di più al collo per annusarlo.

Putain de Palaces review - Notino
Putain de Palaces - Etat Libre d’Orange - Notino

L’IMPERATRICE BAMBINA

In tutte le recensioni ho sempre sentito associare questo profumo alle cortigiane: in realtà penso sia un vizio di forma dato dal nome che influenza l’idea di molti. Se non sapessi come si chiama questo profumo, direi che è invece qualcosa di molto pulito, leggiadro, luminoso. Una ballerina forse, un pizzo bianco, una piuma, una bambina: questo è quello che mi fa immaginare la nota di iris (che rimane comunque la nota predominante su di me).

Per me Putain des Palaces non è il classico profumo erotico o lascivo come potremmo immaginarcelo. Seducente? Sì, ma ogni profumo può essere seducente a seconda di chi lo porta e di chi lo annusa. Lo trovo più sulla scia ingénue, una ragazza dolce e pestifera come la Marie Antoinette descritta da Sophie Coppola nell’omonimo film, con i suoi abitini alla moda nei colori pastello e un feticcio per pizzi, scarpe e macarons. Leziosa e irriverente, non una donna sfacciata come una cortigiana ma come un’imperatrice bambina che gioca con i vestiti dei grandi.

Un talcato lievemente agrumato, che poi diventa dolce, caldo ed avvolgente. Molte ragazze che mi seguono mi hanno detto che è un profumo che fa impazzire agli uomini, e questo credo sia ricollegato alla base animalica che per me non sa di sesso sfacciato, ma di pelle umida e incipriata.

Putain de Palaces - Enrica Scielzo - www.enricascielzo.com

PUTAIN DE PALACES

Se all’inizio il nome mi aveva stranita, dopo poco che l’ho indossato ho cominciato a capirlo.

È una puttana di palazzo, non una puttana di strada. Non è rozza o sporca, una che va con tutti. È una puttana raffinata, che ama il lusso, i gioielli, cospargersi di creme costose, profumarsi l’incavo del seno, dietro le orecchie e le ginocchia, adornarsi di seta e nastri e tessuti preziosi e diamanti.

In questo senso, è importante notare come – alla reggia di Versailles – le prostitute fossero effettivamente le uniche donne e lavarsi e a profumare. Il resto della corte (donne comprese) non faceva mai il bagno, e preferiva coprire i propri cattivi odori con chili di cipria e profumi asfissianti.

L’uso delle parrucche piene di pidocchi, di sputacchiere e di vasi per defecare sparsi ovunque rendeva l’ambiente uno dei più sporchi e maleodoranti del mondo. Insomma: se questo profumo fosse stato legato a una regnante o una duchessa del tempo, non avrebbe potuto avere questa fragranza fresca e delicata. Le puttane di palazzo erano le uniche a lavarsi e profumarsi correttamente, proprio per il mestiere che facevano

Fu Maria Antonietta la prima a introdurre l’uso del bagno a Versailles, e per questo fu fortemente contrastata e insultata dai cortigiani alle sue spalle. Persino il bidet – che sua sorella Maria Carolina fece installare alla reggia di Caserta – era visto come un oggetto da donne di malaffare, perché costringeva a toccare il proprio sesso e veniva considerato come un oggetto peccaminoso dalla Chiesa.

Insomma, in questo contesto socio culturale il nome ha senso, e si porta dietro tutto quell’immaginario reale che abbiamo della corte francese, ben lontano dalla (puzzolente) realtà.

COSA NE PENSO?

Putain de Palaces è un profumo poco putain e molto palaces. Una fragranza dal mood vagamente vintage, retrò, sa di donna che si prepara alla toletta con cipria e rossetto. È molto più elegante ed educato di quanto il nome possa lasciare intendere.

Penso sia una fragranza che incontra il favore della stragrande maggioranza delle persone, proprio perché è una formula così linda che si può amare, ma di certo non odiare. Lo trovo un grande classico moderno, un profumo che può indossare una ragazza giovane così come una mamma o una nonna, uno di quelli che ti fa riempire di “Che buon profumo che hai!” da parte degli altri, proprio perché così vicino ad odori familiari e benvoluti.

Bello sia in una mattina limpida e fresca che per una serata importante, lo trovo estremamente trasversale in termini di età e stagioni, adatto ad ogni circostanza e mai fuori luogo.

Se lo avete provato, fatemi sapere cosa ne pensate con un commento qui sotto!

Putain de Palaces review - Notino
Putain de Palaces - Enrica Scielzo
Photo: Flavio Torre